Situazione: Aperiafter?!
BUKA
c/o via Boffalora 15, Milano
16:30 > 00:30
Sala 1
16:30 – ANDREA BENEDETTI
21:30 – KREGGO
00:30 – end
Sala 2
Record shop +
Ingresso:
5€ fino alle 17:30
Dopo 10 ridotto/15 intero
Drink 2×1 17:30 > 18:30
Cucina Aperta tutta la sera
Ingresso con tessera Acsi 5€
valida per tutto il 2019 e in tutti i circoli
NO Pos / NO credit card
Anno: 2019
Dopo Dionigi, fuoriclasse della scena veneta e padrino della slowmotion, arriva un altro maestro della cultura club/rave italiana: Andrea Benedetti, figura storica e memoria vivente del movimento techno come musica del futuro, dall’electro al cyberpunk, dai rave all’Idm. Con un altro ospite: Kreggo, giovane talento di Biella che si ispira a quel movimento e da anni collabora con Benedetti, producendo le sue tracce, condividendo il palco, promuovendo la techno come musica del corpo e cibo per la mente.
In Sala1, di spalle, ai controlli del soundsystem:
Andrea Benedetti (ITA) dj set
Dj electro-funk dal 1983, poi editore e scrittore, figura storica della techno italiana e del movimento Sound of Rome, appassionato di fantascienza e musica del futuro.
Quando a metà anni ’80 arrivarono l’house e la techno, molti in italia si chiesero se queste sarebbero state le musiche del 2000.
Benedetti capisce che sarà così. Apre uno studio di registrazione con l’amico Eugenio Vatta, con cui partecipa alla fondazione de ‘la prima etichetta di techno sperimentale italiana’, Sound Never Seen di Lory D. La stampa n° 002 datata 1991 contiene proprio The Sounds of Rome che porta le loro tre firme… anche Roma tagga la sua nuvola di fumo (come The Sound of Chicago o The Sound of Detroit, ecc.).
Ma Benedetti ha capito che c’è qualcosa di più: il tam tam è proprio sul minimo comune multiplo di rituali rave e linguaggi elettronici che dilaga in tutta la cultura globalizzata.
Il cyberpunk traborda la musica ed è solo futuro, prefigurando sulla carta la connessione totale che sarà internet: Benedetti è invitato a scrivere della scena romana sulla Fanzine newyorkese “Under one sky” di Frankie bones nel ’92, e passa alla storia nel ’93 creando “Tunnel – Nuovi input per nuovi codici” la prima Fanzine Techno italiana dedcata a quella musica e agli aspetti sociali e controculturali annessi.
A metà anni ’90 scrive la storia ancora due volte.
Prima come direttore artistico di Distorsione (con Boris del Link e Passarani), primo Festival italiano di suoni sperimentali e intelligenti da rave, che allora in italia non si usava chiamare Intelligent Dance Music ma ‘Brain Dance’.
Poi come editore della Finalfrontier ancora con Marco Passarani, da cui arrivarono le uscite più astratte e futuribili del movimento techno romano ormai connesso con tantissime avanguardie italiane e internazionali. Tra le uscite esemplari “Mission Two: connecting Electronix Network”, estetica elegante futuristica globale che punta alla musica del 3000 preannuncindo la cultura post-rave: artisti di estrazioni disparate post-industrial, post-techno, post-ambient, uniti a chiudere il cerchio in quelle radici comuni con cui facciamo i conti ancora oggi, alle soglie degli anni ’20.
Nel 2007 pubblica ‘Mondo Techno’ per Stampa Alternativa diventando il biografo ufficiale del movimento, racconta un pezzo di Storia dall’electro di Detroit alla scena rave di Roma con aneddoti e interviste di prima mano. Ancora citato e richiesto, viene ristampato nel 2018 come ‘remix’ di un altro storico della Techno, Charles Zingales, con post fazione della semiologa Claudia Attimonelli dell’Università di Bari, che studia la techno con taglio più sociologico e accademico.
Andrea Benedetti oggi è un maestro della cultura club-rave.
Continua a legarsi alle nuove generazioni per coltivare musica del futuro, che vada oltre la musica, non per diventare immagine, ma per essere di nuovo rituale efficace, sperimentazione, corpo. Tiene due programmi radio (su U-fm), uno sulle origini (Back to the Beat) e uno sulle novità (Futureshock).
All’aperiafter porta il pezzo di futuro che ha immaginato tanti anni fa, che siamo poi noi oggi; quel futuro in cui electro e techno sono ancora e da sempre una cosa sola: l’elettronica che trascina oltre la musica già esistente.
Kreggo (ITA) dj set
Con la sua crew hanno creato a Biella un importante avamposto del movimento del ballo elettronico, animando Hydro, circolo musicale all’interno della Città dell’Arte di Pistoletto, letteralmente colonizzando il suo Terzo Paradiso.
E di questo movimento biellese Kreggo rappresenta la testa di serie nella produzione musicale, con una miriade di progetti e collaborazioni più conosciute nel circuito internazionale che nelle province italiane.
Innanzitutto la sua propria etichetta discografica Art-Aud, con le famose miniserie SECRET RAVE, compilation di suoni earlyrave ripensati e riproposti all’oggi, e quella più sperimentale “Strange Audio Dreams”.
Poi da producer: G-23 è il principale nome come dj e produttore di techno e suoni old school, uscito ad esempio su Mindcut & Super Rhythm Trax. Moscow Death Disco è il progetto electro-punk che esce sull’etichetta Return To Disorder di Helena Hauff. Dj Groov è la firma per le produzioni più squisitamente acid, come ad esempio l’EP su 10PILLSMATE.
https://www.youtube.com/watch?v=6jGx5pRsJxQ
E nonostante il bagaglio di produzioni ed edizioni così ampio e poliedrico, nelle sue proposte discografiche come nei dj-set si cavalca un onda lineare ispirata all’attitudine “brain-dance”, come si definivano certe produzioni di metà anni ’90 per differenziarle da quelle elettroniche più commerciabili e disco.
Musica Dance intelligente si sarebbe detta anche (IDM), ma non come si intende oggi che spesso significa musica pallida, astratta e introversa. Certo, nei set di Kreggo troviamo anche quella, insieme a breack beat, noise, acid, electro, broken, DnB rallentata, ecc.
Mai un traccia dopo l’altra con lo stesso ritmo o lo stesso pattern, mai che ci si possa annoiare o ci si illuda di avere capito la ricetta, boom-cha e tunz-tunz si alternano e si confondono senza mollarti un attimo anche nei momenti più soft. Ricerca, eleganza e pensiero, non sono alternative a sudore, delirio ed emozione.
Situazione Aperiafter
Alle 16:30 si aprono le porte, per i ballerini che aprono le danze con ogni drink ce n’è uno offerto dalla casa dalle 17:30 fino alle 18:30.
Nella sala principale il Sound System Buka, ovvero un impianto autocostruito dai ravers , poi una seconda stanza rilassante per una sessione d’ascolto di archivi sonori di collezionisti fanatici e per divertirsi con la musica senza prendersi troppo sul serio.
Ci sono cocktail curati, birra artigianale e cucina tipica Milanese sempre aperta, con piattini o piatti completi per mangiare ad ogni ora.
Alle 00.30 si abbassa la musica, arrivederci a chi ha da fare, sotto con l’after after per chi ce la fa.