Situazione: Aperiafter?!
BUKA
c/o via Boffalora 15, Milano
16:30 > 00:30
Sala 1
16:30 – TAGLIABUE warm up
18:30 – VLADIMIR IVKOVIC
22:30 – 00:30 TAGLIABUE closing
Sala 2
listening session
Ingresso:
5€ fino alle 17:30
Dopo 10 ridotto/15 intero
Drink 2×1 17:30 > 18:30
Cucina Aperta tutta la sera
Ingresso con tessera Acsi 2017
(5€) valida anche per il 2018 e in tutti i circoli
Anno: 2018
Situazione Aperiafter:
Nel laboratorio pomeridiano in Boffalora arriva Vladimir Ivkovic, da Belgrado, via Düsseldorf.
Resident dagli anni 90’ del Salon des Amateurs, il bar nel museo d’Arte Contemporanea Kunsthalle di Düsseldorf trasformato in Club, un disco dopo l’altro, insieme a Tolouse Low Trax e Lena Willikens.
Un dj-set di 4 ore dall’ascolto al ballo, dall’aperitivo all’ammazza caffè.
A Dusseldorf, dentro il museo di arte contemporanea Kunsthalle, esiste un locale chiamato Salon des Amateurs, nato come ‘Bar di artisti’ con spirito amatoriale e una passione per la musica particolare, che poi negli anni è degenerato in senso positivo, diventando il club più underground della città.
Un posto dove i diversi dj sono stati spinti “a sperimentare senza alcuna limitazione con un pubblico mentalmente aperto”, “a condividere la musica che piace e che si fa fatica a sentire negli altri dancefloor” [Ra].
Un posto per dj anticonformisti e fuoriclasse, improntato al Do It Yourself, in cui tutti facevano un po’ tutto, dal bar alla musica, come ad esempio Lena Willikens, che ha iniziato la sua carriera qui contemporaneamente come barista, dj e organizzatrice.
“Avendo sentito storie a proposito di un piccolo bar col pubblico dalla mentalità aperta, i dj ospiti hanno iniziato a preparare le valige in modo differente per il Salon’; ‘gli artisti invitati notano che i dj resident non mancano mai di mettere meravigliosi dischi che loro non hanno mai sentito[…]”.
Un posto che ricorda da diversi punti di vista lo spirito della Buka, per conduzione casalinga, circuito di frequentatori assidui, dj resident e ricerca musicale, che creano una situazione magica e un contesto ‘dove veramente c’è una corsia preferenziale per suonare musica strana’.
E l’impronta musicale del Salon è sicuramente attribuita a Vladimir Ivkovic, che ne è stato dj resident e curatore per tutti gli anni della sua ascesa.
In Sala1, di spalle, ai controlli del soundsystem:
Vladimir Ikvovic (DE) dj set
Nato e cresciuto a Belgrado in Yugoslavia, ‘testimone del picco della cultura alternativa e della disintegrazione della società’. Dagli anni ’90 è residente a Dusseldorf, dove è stato a lungo resident del Salon des Amateurs e dove ha fondato la Offen Music, etichetta sperimentale specializzata nel più ‘autentico soggettivismo’.
È il “Digger” per antonomasia, cioè il collezionista di vinili rari e dimenticati, con il look stereotipato da copertina hipster che però non deve ingannare: i suoi dj-set sono tra i più originali e imprevedibili mai passati nella Buka.
Un vero Dj senza il complesso di castrazione dello strumento, che con la musica lavora sull’assemblaggio, la sequenza, la timbrica, la giustapposizione e il mixaggio dei brani, creando il proprio suono nella dimensione complessiva del set piuttosto che all’interno delle singole tracce. Tanto è vero che le sue uniche uscite editoriali reperibili su Discogs sono dj-set, non singoli brani o album.
Quest’anima da ricercatore del suono coltivata al Bar Salon des Amateur infesta i numerosi podcast che gli vengono richiesti a ruba, dai primi Lunatic Love Song di quel periodo, agli ultimi tra cui il vincitore del miglior podcast RA 2017, settimo tra i migliori mix del 2017 per Crack con il suo set al Dekmantel Festival, oppure l’assurda Boiler Room di Belgrado.
Free-jazz, avanguardie concrete e contemporanea, esotica orientale, gotica seminale, librerie cinamatografiche e funk galattico, poesia performativa e molta sperimentazione elettronica anni ’80 (ethereal, no-wave, minimalismo, cacofonia, ecc.) giusto per nominare qualcosa nella quantità indefinibile di suoni inclassificabili che propone.
E se i podcast d’ascolto sono stranianti, mentali e variegati, altrettanto personale e ricercato è il suo gusto per l’elettronica più fisica e da pista: è lui che ha inaugurato le serate techno e house al Salon der Amateurs di Düsseldorf portandolo da “bar di artisti” a club musicale: quattro quarti tribaleggianti e electro d’annata, trippy house e vecchie tracce seminali trance rallentate, acid, new beat e break beat, miscelati insieme magistralmente in maniera progressiva e trascinante, come solo un “vero Dj” sa fare.
Situazione Aperiafter
Alle 16:30 si aprono le porte, per i ballerini che aprono le danze con ogni drink ce n’è uno offerto dalla casa dalle 17:30 fino alle 18:30.
Nella sala principale il Sound System Buka, ovvero un impianto autocostruito dai ravers , poi una seconda stanza rilassante per una sessione d’ascolto di archivi sonori di collezionisti fanatici e per divertirsi con la musica senza prendersi troppo sul serio.
Ci sono cocktail curati, birra artigianale e cucina tipica Milanese sempre aperta, con piattini o piatti completi per mangiare ad ogni ora.
Alle 00.30 si abbassa la musica, arrivederci a chi ha da fare, sotto con l’after after per chi ce la fa.