Situazione: Fuoriorario Diurno
BUKA c/o Villa Bombelli, Giardino Ventura
Giardino
13:00 – VELASCO
15:00 – SANGEET
17:00 – RIZAN SAID
18:00 – RIVER YARRA
22:00 – TAGLIABUE
00:00 – end
Ingresso:
5€ fino alle 15:30
dopo
10€ Ridotto / Buka Club Members
15€ Intero
Anno: 2019
Nuovo spazio per il Fuoriorario Diurno, nel centro del distretto Ventura Lambrate finalmente si balla sul serio.
Dal pranzo alla notte, 11 ore di festa domenicale all’ombra dei pini della Villa Bombelli che abbraccieranno i suoni di Velasco, il tour europeo del giovane fuoriclasse australiano River Yarra, il live di Rizan Said (noto come ‘il tastierista di Omar Souleyman), e il dj-set di Sangeet della Lump records e la chiusura di Tagliabue.
Rizan Said (SYR ) live
Rizan Said è un compositore, musicista e produttore di Damasco, autore di centinaia di pubblicazioni musicali Siriane e composizioni e temi per la televisione e il cinema.
Nei primi anni ’90 passa dalla folkloristica fisarmonica alla nuova tecnologia della tasteria elettronica che performa con un gruppo nelle feste di matrimonio Kurde, poi incontra la musica egiziana Shaabi, prima di iniziare la lunga e fortunata collaborazione con Omar Souleyman, che prosegue per quasi venti anni fino al 2015 e li porta entrambi al successo internazionale.
Nel 2015 intraprende la cariera solista, pubblica il suo primo disco ملك الكيبورد su etichetta Libanese, che viene molto apprezzato in occidente e ristampato nel 2016 sull’etichetta sperimentale inglese Discrepant. Dal loro sito: “Un sound pensato per il ballo, ma quando voi siete a un matrimonio siriano, capite immediatamente che è qualcosa che va avanti da centinaia di anni, prima di electro, disco, hipster e orientalisti“.
Protagonista delle ultime due edizioni di Eurabia, in un intervista di pochi mesi fa agli organizzatori Cairo Liberation Front, ha raccontato la genesi del suo mito. Grazie alla tasteria elettronica ha sviluppato l’idea di ricreare l’esperienza di un concerto Live sovrapponendo i suoni di più strumenti e sviluppando uno stile personale da ‘one man band’: “quello che ho fatto era completamente nuovo nella regione da cui provengo (Jazeera nda). Sono diventato un modello di riferimento per la successiva generazione”
Oggi, dopo 4 anni, è uscita con un nuovo album che dice sarà differente dal precedente, unendo musiche arabe e Kurde di diverse regioni della Siria con anche influenze occidentali.
E di questi nuovi suoni ancora inediti sentiremo l’anticipazione al Fuoriorario Diurno in Buka.
River Yarra (AUS ) dj set
Arriva dall’Australia, è giovanissimo e produce un suono altrettanto giovane, fresco, immaediato ma difficilmente classificabile.
Il suo vero nome è Raudie McLeod e il progetto River Yarra è inziato 5 anni fa, quando Raudie aveva appena 20 anni e aveva già prodotto molta musica con pseudonimi diversi. La creatività vulcanica e precoce esplode in questo progetto che include ormai una 12 di produzioni e dj-set ricercati con un ampia gamma di suoni e generi.
Questo uno dei set che ci ha fatto innamorare di lui:
E’ da sempre innamorato del concetto di collage musicale nel senso di ‘persone che realizzano canzoni a partire da canzoni’ e crede che questo sia uno strumento prezioso non solo per i dj, ma anche per l’arte in generale e come messaggio per fare cambiare prospettiva alla gente.
E difatti con i dj-set unisce mondi apparentemente distanti che riescono stranirci e portarci veramente altrove, come quest’altro set che definisce Bokeh, ovvero sfocatura, confusione mentale:
Arriva dall’emisfero australe per un tour europeo estivo di cui Buka sarà la primissima data in assoluto, e per cui ha prodotto questo speciale mixato che parte da percussioni Letfield e ci porta fino a dischi esplicitamente Trance senza che riusciamo a capire come ci siamo arrivati, come anche gli inserti ‘euro’ che nel flusso travolgente suonano inspiegabilmente al contempo pop ed eleganti.
Un fenomeno che siamo felici di presentare in Buka prima del tempo.
Sangeet (DE) dj set
L’anno scorso era in programma ma non è arrivato per problemi di salute, ora sta bene e finalmente lo riusciremo a sentire in Buka.
Lui dice di sè: ‘fluttua nell’universo e torna indietro sulla terra’, sottolineando la sua propensione per la spiritualità moderna e psichedelica.
Sangeet, il nome con cui si fa chiamare, è una parola indiana che significa ‘raduno per cantare canzoni’, ed è il rituale di inaugurazione di matrimoni e cerimonie.
La sua musica trasuda elementi della tradizione orientale e particolarmente citazioni di musica sacra induista, se pure mantenendo ritmi incalzanti, ‘uplifting’, ossessivamente ballabili.
Della scuderia della Lump Records di Jota Karloza è entrato trascinando una valanga di cultura asiatica, fino alla nacita di una sottoetichetta specializzata, la Deep Bali Records, che con i proventi Bandcamp finanzia la Fondazione Bali Children’s Project.
La musica come forma di meditazione, per Sangeet si trova a metà strada o ubiqua tra la spiaggia di Goa e Berlino. Per questo i suoi set suonno perfettamente adeguati nei club della capitale dove vive come nella natura tropicale e nei sound system alternativi dei maggiori festival trance.