nihiloxica + zozo 9-6-19 txt
Nihilhoxica (UGA) live – Nyege Nyege Tapes
Da Kampala, Uganda, un concerto che mette insieme la potenza dell’antica tradizione di percussioni Bugandan con la musica elettronica da ballo contemporanea.
Incubato dall’etichetta Nyege Nyege Tapes, e nato dalle menti e dai musicisti dell’omonimo Festival, che oggi è il centro di gravità di tutta la cosiddetta new wave dell’Africa Orientale.
Nyege Nyege che in Luganda significa ‘la sensazione di un improvviso irrefrenabile desiderio di muoversi, dimenarsi e ballare’. Dice Antonia Tessitore che ha intervistato i fondatori per Battiti (Radio3): “che però sembra rappresentare un altro movimento inarrestabile, quello dell’africa contemporanea che sempre più si impone e si imporrà nel panorama della musica globale.”
Nihiloxica è il progetto più contaminato e interculturale dell’etichetta, e per il fondatore del festival Derek Debru è un ottimo esempio dell’efficacia delle residenze degli artisti e del perchè continuano a incrementarle:
“Quando il produttore inglese Spooky-j è venuto al festival Nyege Nyege la prima volta nel 2016 e ha deciso di collaborare con dei musicisti locali, registrarono per ore, ma non sempre la controparte ugandese veniva trattata alla pari sul terreno musicale. Dopo diverso tempo e riflessioni abbiamo deciso di riprovare con tempi però più lunghi. Spooky-j è tornato in Uganda con l’idea di lavorare per 6 mesi con il Nilotika Cultural Ensamble, un gruppo di musica tradizionale con il quale collaboriamo da anni. Loro hanno un progetto dedicato ai bambini, per insegnare loro la musica tradizionale e la sartoria.
Insomma la seconda volta Spook-j è entrato in studio con il so amico P-Q ai sintetizzatori e 6 musicisti del Nilotika Ensemble. All’inizio è stato un percorso di ascolto reciproco, cercando di essere aperti ad ogni possibile sviluppo.Sapevamo di volere qualcosa di abbastanza scuro, all’interno di una grammatica di musica elettronica, ma sostanzialmente il disco è il frutto di molte ore di prova, della partecipazione collettiva e della volontà di tutti di ottenere il massimo.”
https://www.youtube.com/watch?v=FbdHA6lzgGA
Qualcuno ha scritto: un progetto live che mira a utilizzare gli stati di quasi-trance creati dalle percussioni indigene e unirli con la musica da club dei sotterranei europei, che mira a raggiungere lo stesso identico obiettivo.
ZOZO (TUR) djset
Una Dj di Istanbul che bussa alla Buka da più di un anno, per i commenti entusiasti di chi l’ha sentita dal vivo, e per i mixati che sono sempre immediati e diretti, eppure sempre ricercati e originali.
E’ membra della crew Macadam Mambo di Lione e resident al Sameheads di Berlino, ma continua a frequentare e movimentare la scena artistica alternativa di Istanbul dove crede che ci sia bisogno di una ribellione anche artistica per il morale e la cultura a venire.
“If I can’t dance is not my revolution! – dice – La situazione politica porta un certo isolamento alla gente che vive in Turchia. Non so se la cultura underground sia capace di una risposta diretta a questa atmosfera, mentre più di 150 giornalisti sono dietro le sbarre o centinaia di accademici sono fottuti perchè hanno cantato una canzone di pace. Ma anche andare avanti con gli eventi e protare a loro gli artisti, per lo meno può rompere questo isolamento.”
E’ cresciuta nel fermento musicale della Istanbul degli anni ’90, dove ha iniziato a collezionare e suonare musica diventando nel 2010 direttrice artistica di ‘Hush’, galleria-bar nel versante Anatolico di Istanbul.
Porta i suoi dj-set in giro per il mondo , anche perchè ultimamente il clima politico di Istanbul sta mettendo in crisi nightlife e feste: “Ha iniziato a perdere i colpi negli anni 2000, con le restrizioni agli orari e ingenti tasse su alcol e locali”.
Ed è sempre più richiesta nei Club e nei Festival europei: Salon des Amateurs, De School, Salon zur wilder Renate, Dekmantel Festivals, Strange Sounds from Beyond:
Dice Resident Advisor: “Non è un caso che Zozo sia venuta alla ribalta in un momento in cui c’è grande richiesta di Dj con gusti ampi. Il suo stile, che lei ha una volta definito come “oriental crime”, può mettere insieme qualsiasi cosa da una capricciosa, slo-mo techno alla psychedelia turca.”
E non solo musica da ballo ma anche da viaggio, come il mixato per l’intervista con Recognize, oppure gli esperimenti sonori astratti ed ambientali della residenza su RinseFM: