Situazione: Estesa
BUKA
℅ Circolo Amelia
Via Privata Venezia Giulia 19, 20157 – Milano MI
Sala 1:
18:00 – FRONT DE CADEAUX
00:00 – YOUNG GAINA
02.30 – HYPNOLAND
05:00 – end
Sala 2:
HUNDEBISS TAKEOVER
22:00 – ETER DEX
23:30 – JACKIE
00:30 – NPLGNN
01:30 – PRIMITIVE ART
03:00 – CÕVCO
04:00 – STILL
06:00 – end
Nel Caveau:
22:00 – 05:00
Andrea De Liberato
“And I want to say goodbye, but there’s nobody left.”
Installazione
Al circolo trovi da mangiare i piatti vegani-e-non con opzioni gluten free di Ovunque – Riot Catering
Ingresso:
Solo con tessera associativa Amelia 8 €
e con quota di sottoscrizione per l’evento.
La tessera è da richiedere online entro le ore 12:00 del 20/01 ed è valida un anno solare dal momento dell’attivazione.
1. Istruzioni tesseramento:
– Richiedi l’iscrizione sul portale dell’associazione Amelia
– Attendi l’email di presa in carico della richiesta e aspetta la seconda mail di conferma
– Nell’email di conferma trovi il link per effettuare il versamento della quota associativa
La tessera verrà emessa in formato digitale
2. Istruzioni quota Sottoscrizione per l’ingresso:
Una volta effettuato il versamento della quota associativa potrai procedere con l’acquisto della sottoscrizione in due modalità:
– anticipatamente online
– oppure alla porta
Si consiglia la procedura online per garantirsi l’accesso ed entrare più velocemente: chi è già in possesso della tessera ed ha anche già versato la quota può entrare da una corsia veloce predisposta con ingresso tramite QR code.
Chi è già socio o ha concluso la procedura di tesseramento può acquistare a questi link la sottoscrizione :
– a prezzo agevolato con ingresso entro le 20:00 a questo link.
– a prezzo intero con ingresso dopo le 20:00 a questo link.
N.B.
A seconda della rimanenza delle emissioni online,
la disponibilità di biglietti alla porta il giorno dell’evento è limitata.
I titoli di accesso in cassa sono gestiti in base all’affluenza e alla capienza disponibile al momento.
Politica d’ingresso, anzi, di uscita:
La Festa è un ambiente, va tutelato insieme a coloro che scelgono di unirsi e frequentarlo.
Buka è una festa itinerante e a seconda degli spazi che occupa ha delle modalità di accesso e fruizione ogni volta differenti.
In questo caso si trova in un Circolo: coloro che si associano hanno pari diritti di accesso e non può essere precluso l’ingresso ai tesserati.
La Buka, in ogni caso e preventivamente, vuole tutelare l’atmosfera di Festa, prediligendo la compresenza di tipologie umane compatibili.
Per salvaguardare la Situazione vuole stimolare una fruizione più consapevole e di aiuto reciproco.
Per questo motivo all’interno ci sarà uno staff dedicato per raccogliere segnalazioni ed essere in ascolto di voi tutte e tutti in caso di comportamenti sgradevoli o di disagio personale.
Chiunque abbia atteggiamenti molesti o irrispettosi verso le altre persone presenti potrà essere segnalato allo staff e verrà accompagnato all’uscita.
All’interno della Festa:
Anno: 2024
Festa Estesa per l’inizio del nuovo anno:
12 ore, due sale e un caveau.
Si inizia di giorno alle 18:00, ci troviamo in orario aperitivo per i primi brindisi; fino alle 20:00 si paga la metà e al Circolo si può mangiare tutto il giorno.
In sala 1 il primo disco è dei Front de Cadeaux che tornano a trovarci e ci accompagnano per un set esteso di 6 ore dalle 18:00 fino a mezzanotte, da Rotterdam rientra a Milano Young Gaina che finalmente approda in Buka, e in chiusura Hypnoland vecchia conoscenza che porta il suo flusso estatico di techno, trance e progressive.
La seconda sala è ancora l’occasione per stringere alleanze e dare voce e spazio a suoni divergenti.
Questa volta con Hundebiss che sotto l’ala di STILL aka Simone Trabucchi invade la sala specchiata con un takeover denso e imprevedibile.
Apre le danze Eter Dex da Roma, noto anche con la trasmissione SKYAPNEA su NTS, poi la portoghese Jackie, da Napoli il live di NPLGNN, il live dei Primitive Art, Cõvco da Londra, e il finale con i bassi e la dancehall mutante di STILL.
In sala due con la Buka riapre il Caveau blindato che un tempo custodiva opere d’arte quando prima del Circolo c’era un deposito di lusso.
Il piccolo bunker torna in vita per custodire ancora progetti artistici; questa volta con un’installazione di Andrea De Liberato.
Dalle 18:00 in Sala 1:
Front De Cadeaux (ITA/BEL) djset
“Our Sound is the Sound of destruction”
Tornano a trovarci Hugo San e Dj Athome, sono passati nella Buka per la prima volta nel 2018, e hanno lasciato il segno: tanto che ne è uscito un bootleg in cassetta fatto insieme a Tape Tricks.
L’anno scorso usciva il primo album su Antinote; una raccolta di edit e versioni alternative dei loro cavalli da battaglia (sotto anestetici) insieme a nuove produzioni inedite, che sintetizzano perfettamente la loro idea di decandenza e putrefazione della musica dance: “We Slowly Rot” Cit.
Ora A distanza di 11 anni dai loro primi incontri nei siti Bear e dei primi set insieme, stanno lavorando sul secondo album.
Hugo da Roma e Dj Athome da Bruxelles, ancora insieme perchè c’è un’affinità storica che lega la disco sperimentale dei rispettivi paesi già dagli anni ’80, per esempio nell’uso di battute violente ma rallentate, o di certe oscurità, tipiche sia della New Beat belga che della Cosmic italiana.
I Front De Cadeaux rigenerano quel terreno comune prendendo techno e house acida tribale progressiva e cruda degli anni ’90, ma rallentandola da 45 giri a 33 giri: Il risultato è una treno slow tempo, sensuale, ruvido e impossibile da frenare.
Young Gaina (ITA) dj set
Daniele De Rubertis, aka Young_Gaina, ha iniziato il suo progetto creativo come archivio di buffe copertine di dischi mentre studiava come ingegnere del suono. Con sede a Rotterdam, oggi è collezionista, DJ e co-founder di Nottetempo records.
Il suo amore per il digging è infinito e si dedica in particolare alle produzioni fine ’80 New Beat all’elettronica dei primi ’00, ma le uscite di Nottetempo radicano saldamente il loro suono nel presente… Ciò che definisce i suoi set è un approccio eclettico ai diversi contesti. Per questa Buka, Daniele ci riserverà suoni sporchi di rarità in vinile e un mix in grado di spaziare tra generi e di accompagnarci in repentini cambi di mood.
Hypnoland (ITA) dj set
Oscar Castellino è un accanito collezionista di vinili. Utilizzando esclusivamente dischi che vanno dal ’90 ai giorni nostri, porta avanti quel concetto di “progressive” che per molti è passato di moda, e che negli anni ’90 caratterizzava uno stile trasversale a diversi generi (acid, tribal, ambient, trance e cose etichettate allora come propriamente progressive), e che oggi, dopo 25 anni di successive classificazioni, consideriamo più un gusto e un attitudine che un vero genere.
Riesce a ritrovare quel gusto e quell’attitudine in tutto il quarto di secolo con personalità e coerenza, tanto che alla fine dei suoi set estatici e imprevedibili non è più possibile distinguere la musica del passato e del presente.
In sala 2:
In alleanza con Hundebiss
Eter Dex (ITA) djset
Eter Dex è il moniker del produttore romano Giovanni Civitenga.
Fa parte del progetto Eternal Index , un’iniziativa artistica che mira a esplorare il concetto di archeologia mnemonica attraverso il suono; ricostruzioni di manufatti e storie basate sul recupero della memoria personale.
Il personaggio Eter Dex si concentra sulla musica da club senza limitazioni di genere o di tempo. Dal 2014 Gio cura SKYAPNEA su NTS Radio, una serie di trasmissioni di 2 ore dedicate a “broken club, dubbed out sounds, experimental electronics and atonal drifts“, con oltre 160 trasmissioni ad oggi. Giovanni è anche metà di Rain Text, un progetto in duo con Giuseppe Ielasi.
Jackie (PT) djset
Jackie è una dj portoghese di origine brasiliana con sede a Milano.
La sua caratteristica è la capacità al mix di toccare un ampio spettro di emozioni, stili, stati d’animo e beat, trovando e mixando le minuscole connessioni e relazioni all’interno di generi musicali.
Un mix che va dalla new age e new wave d’avanguardia, alla power electronics a dub e riddim perrcussivi, passando per i primi suoni jack di Chicago, la synth wave europea degli anni ’80, hip hop transgender, electro scura, disco hi-energy, breakbeat, perle che nessuno si aspetta e anche bizzarri inni digital-pop del futuro.
NPLGNN (ITA) live
NPLGNN è un DJ, produttore, curatore e promoter nato a Napoli e residente a Barcellona. Opera nell’ampio spettro sonoro del continuum sound-system hardcore, all’incrocio tra riddim mutanti e sperimentazioni più astratte. Spesso descritto come il “linguaggio pre-Babele della musica dance“, gli artefatti di NPLGNN sono fuori dal tempo, con l’unico intento di scuotere muri e corpi.
Ha pubblicato musica su Where To Now?, OKNO di Phonica Records, Reel Torque di Boomkat, LavaLava records, Hypermedium, YOUTH, Sferic e Hundebiss .
Resident di Noods Radio dal 2018, è anche il responsabile della piattaforma editoriale MBE series, dell’etichetta diy Forever Now e della serie di eventi chiamata Babylon che mette a confronto sonorità industriali ed eredità del sound-system.
Primitive Art (ITA) live
I Primitive Art sono un duo musicale sperimentale formatosi a Milano nel 2011 da Matteo Pit e Jim C. Nedd. Nato come progetto di performance live, il duo debutta nel 2013 con il lavoro in studio Problems, un album in cui viene presentata per la prima volta una miscela di elementi musicali ponendoli al di fuori dei generi. Uno stile in cui ritmi ipnotici, melodie malinconiche, versi e parole si scontrano tra loro creando strani paesaggi sonori.
Nel 2018 pubblicano l’EP Crab Suite su Arcola, storica sottoetichetta di Warp Records e nel giugno 2019 partecipano alla celebrazione del trentennale di Warp Records con un mix di registrazioni live raccolte tra il 2018 e il 2019. Nel 2020 i Primitive Art debuttano con la mostra Shelter Chapter 1 a Milano presso il Museo della Triennale, includendo diversi linguaggi espressivi come la performance e le arti visive.
Nel 2023 la band pubblica su Hundebiss Records, Extract 1, un brano appositamente concepito per essere vissuto come un pezzo di “cinema pour l’oreille”.
Cõvco (UK) djset
Origini Congolesi e di base Londra.
A partire dal suo show su NTS e sulle piste della capitale , Cõvco ha definito il suo stile eclettico dove amalgama i suoni da club più contemporanei sperimentali con rap, r&b, colonne sonore attingendo allo stesso tempo alla ricca cultura della sua regione africana.
Un mix energetico di footwork modificata e di musica dance sperimentale, che spesso in pista si traducono in un’esperienza frenetica e stordente.
Oltre alle sessioni da dj Cõvco coltiva nella sua pratica artistica un’approcio multidisciplinare che si traduce sotto forma di performance , poesia, produzione sonora e arte visiva.
Nel 2019 ha debuttato con “Consciente of the soul”, un’intima performance parte di ‘If you know the Beginning, the end is no trouble’ di Liz Johnson Arthur presso la South London Galley e poi al Sonic Acts Festival, e poi nel 2021 con lo spettacolo autoprodotto ‘Nexus in paradise’, che ha portato al Camden Art Centre e alla Casa Encendida di Madrid.
STILL (ITA) djset
L’ultimo progetto di Simone Trabucchi, fondatore di Invernomuto insieme a Simone Bertuzzi a.k.a Palm Wine.
Dal 2007 a capo di Hundebiss, la sua etichetta che negli anni ha pubblicato Kelman Duran, Lorenzo Senni, Primitive Art, Francesco Cavaliere, Hype Williams, Lamin Fofana, fino alle recenti reissue di Shabjdeed & Al Nather in collaborazione con la Palestinese BLTNM.
La sua ricerca sonora inizia con l’alias Dracula Lewis, che passava in Buka live una decina di anni fa, e con STILL si evolve nell’indagine attraverso i suoni della Dancehall digitale dei fili comuni tra la sua città natale Vernasca, l’Etiopia e la Giamaica, già tracciati in forma audiovisiva con Negus, di Invernomuto.
Una riflessione sul colonialismo che approda sulla tedesca PAN con l’album “I”, e poi muta ancora con l’ultimo lavoro aperto e collettivo “Kikommando” registratoa Kampala in dialogo con gli artisti affiliati a Nyege Nyege e alla sublabel Hakuna Kulala.
Da qui le connessioni con MC’s, poeti, rapper, cantanti, tra cui Ecko Bazz con cui gira in tour ultimamente, e la contaminazione dell’originario suono dub e dancehall, con le ritmiche kuduro, trap e drill.
Nel caveau:
Andrea De Liberato
“And I want to say goodbye, but there’s nobody left.”
Installazione.
Una configurazione inizialmente precisa, simile a un’opera di pietra cesellata, si scontra con il suo inevitabile processo di dissoluzione, evidenziando un conflitto tra la staticità e la fluidità del cambiamento. Questa metamorfosi, accentuata dal tempo che scorre della festa , rivela una vulnerabilità inaspettata, con la rigidezza che, una volta simbolo di potenza, cede alla pressione del cambiamento, sollevando dubbi sulla solidità iniziale.
Andrea De Liberato vive e lavora a Milano. Il suo esercizio si configura come una vibrante esplorazione della potenza e della violenza latente nelle rappresentazioni visive, scavando a fondo nelle strati sottili di significato intrinseci alle immagini del nostro tempo. Con occhio acuto e precisione formale, smaschera le complessità della società contemporanea, canalizzando la forza iconica attraverso composizioni visivamente incisive.
“Nel cuore di una fredda pietra, l’eternità pare scolpita,
la sua storia racchiusa in venature dure come il destino.
Ma l’ardente carezza del tempo, un bacio sottile,
scioglie il suo manto di silenzio, rivelandone il mistero divino.
La pietra, testarda custode di segreti secolari,
si abbandona al calore lento di un sole gentile.
Le sue spigolose certezze si fanno fluenti,
come un racconto che si snoda, riscrivendo il suo profilo.
Gocce invisibili di tempo solcano il granito,
una danza sottile, un lento addio alla rigidità.
Le rughe della pietra, una volta severamente incise,
ora si sciolgono, si fondono in un canto di libertà.
Il cuore di pietra, apparentemente indomito,
si apre come un fiore nel tepore del cambiamento.
I contorni netti, ora sfumano come ombre al tramonto,
e la durezza cede, svelando la sua vera essenza di sentimento.
Nel suo dirimersi, la pietra diviene poesia liquida,
una melodia che risuona nei corridoi del tempo.
E così, nel fluire costante della vita che abbraccia,
la pietra si trasforma, eterna e al tempo stesso effimera.”