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16 Dicembre 2017

Aperiafter

con Marco Dionigi

Situazione: Aperiafter?!


BUKA
c/o via Boffalora 15, Milano
16:30 > 00:30


Sala 1
16:30 – VELASCO warm up
18:00 – TAGLIABUE 
19:30 – MARCO DIONIGI
23:00 – 00:30 TAGLIABUE closing

Sala 2
DRIPPIN HITS listening session


Ingresso:

5€ fino alle 17:30
Dopo 10 ridotto/15 intero

Drink 2×1 17:30 > 18:30
Cucina Aperta tutta la sera


Ingresso con tessera Acsi 2017
(5€) valida anche per il 2018 e in tutti i circoli


Anno: 2017

(XX -12 -1994) Marco Dionigi - Alter Ego

‘A grande richiesta’, come si suol dire, torna all’Aperiafter Marco Dionigi, che lo scorso anno ha fatto scalpore, mettendo d’accordo tutti come davvero nessun altro Dj.

Contenti gli alternativi, contenti loro che apprezzano la sperimentazione e vogliono sentire cose inaudite, contenti quelli che vogliono i suoni più classici, cassa dritta e pedalare senza tanti fronzoli, contento chi la vorebbe più lenta e contento l’altro che non vede l’ora di sudare più veloce, Contenti i ballerini in carriera dal ’92, contenti quelli giovani.

Com’è possibile?

Mistero di Marco Dionigi, antinomie della fede.

Marco Dionigi 1994 – Alter Ego


Programma perfetto per la liturgia pre-natalizia, ritrovo in Boffalora con la stufa e i vetri appannati
, tutti contenti con Marco Dionigi e tutti più buoni, a farci gli auguri e tanti saluti prima che gli immigrati tornino alle famiglie d’origine.

 

 

Alle 16:30 si aprono le porte, per i ballerini che aprono le danze con ogni drink ce n’è uno offerto dalla casa dalle 18:30 fino alle 19:30.

Nella sala principale il Sound System Buka, ovvero un impianto autocostruito dai ravers , poi una seconda stanza rilassante per una sessione d’ascolto di archivi sonori di collezionisti fanatici e per divertirsi con la musica senza prendersi troppo sul serio.

Ci sono cocktail curati, birra artigianale e cucina tipica Milanese sempre aperta, con piattini o piatti completi per mangiare ad ogni ora.

Alle 00.30 si abbassa la musica, arrivederci a chi ha da fare, sotto con l’after after per chi ce la fa.


In Sala1, di spalle, ai controlli del soundsystem:

Marco Dionigi  (ITA) dj set

È stato il Resident e Re di casa della discoteca AlterEgo di Verona, il tempio dell’House detta allora Undergound a metà degli anni ’90 qui al Nord Italia.

Lo slow motion, cioè il ballo elettronico a battuta lenta che negli anni ’80 era di casa al Cosmic con Baldelli, negli anni ’90 si trasferì prima con Fabrice ai Lidi veneti, e poi nei club di Verona e Sirmione con Marco Dionigi.
Non è un caso che le produzioni di Baldelli oggi siano ancora curate da lui.

 

 

Baldelli negli anni ’80 al Cosmic velocizzava i dischi Afro e Wave mescolandoli all’Italo per crearne un suono originale, Marco Dionigi nei ’90 rallentava i dischi techno e progressive mescolandoli al break beat e alla elettronica punk ancora lontana anni luce dalle classifiche.

Poi quelle grandi discoteche alternative si aprirono al grande pubblico, per cui la Musica di Marco Dionigi trovò più agio nel circuito degli After Hour dove si ritrovava ancora il pubblico più allucinato e innovativo.

Da quando gli After Hour divennero illegali  l’elettronica alternativa e sperimentale trovò sempre meno spazio. (Luglio 1996 per un accordo tra Silb e Anci sostenuto in parlamento dall’immortale Giovanardi, ma ne parleremo un’altra volta…)

 

 

Come Baldelli è stato ripescato 10 anni fa, quando da Londra e Berlino arrivò l’eco della musica Cosmic come fenomeno Italiano, Dionigi verrà ripescato come precursore dello SlowMotion e dell’elettronica sperimentale senza confini: House, Break Beat, Progressive, Acid Punk, non importa, l’importante è che l’artista proponga un viaggio fisico e mentale con un proprio gusto inconfondibile, unico e indipendente dalle mode.

Ieri come Domani.


Alterego 1994, Sala 2 Sperimentale, apre Dionigi e il primo disco dice così:

“Salve! Io sono… beh non importa chi sia io.

Volevo mettervi in guardia dalla musica di Marco Dionigi:
oltre ad essere oscena sotto ogni punto di vista musicale è una musica tremendamente pericolosa per la psiche mentale di ogni essere umano.

È una musica che racchiude effetti… subliminali… di ogni genere.
Quell’uomo andrebbe messo come minimo in galera, perché è un’indecenza, un’indecenza assoluta.

Lui non dovrebbe assolutamente suonare.
La sua musica è la più stronzata, la più schifezza che sia mai esistita.

Perché non si torna alla musica un po’ più carina, un po’ più meno… ‘fuori’??
Pensateci..E non ascoltate più la sua musica… mi raccomando eh?

Ciao…”