Situazione: Fuoriorario Diurno
BUKA c/o Cascina Autogestita Torchiera Senz’acqua
P.le Cimitero Maggiore 18, Milano
Giardino
14:00 – TROPICANTESIMO
00:00 – end
Sala Camino
Mitocondri pres.
22:30 – VIOLIN SISTERS live
Ingresso: 5 €
Anno: 2019
Inizia la stagione degli open air: ovvero i nostri Fuoriorari Diurni.
Situazioni di ballo all’aria aperta, di giorno, sotto la luce del sole.
Inaugurazione di domenica nel giardino della Cascina Torchiera dalle 14:00 alle 00:00
Dal pranzo al calare del sole con 10 ore di maratona in giardino con il live performativo di Tropicantesimo e poi la chiusura mistica con il concerto del duo di indiane Violin Sisters presentato da Mitocondri.
In cascina trovi da mangiare tutto il giorno; pizza fatta al momento con forno a legna da e una linea speciale di cocktail con frutta di stagione.
Tropicantesimo (ITA) live-dj set
Un po’ spettacolo, un po’ festa, un po’ maratona di ballo, non lascia molte tracce sulla rete, e quando capita si presenta così:
“Tropicantesimo porta con sé i colori dei fiori e della foresta tropicale, i sapori della frutta e gli umori della terra arsa dal sole. Ma soprattutto incarna i suoni e i ritmi tribali della fascia equatoriale. Con i suoi esperimenti sonori, installazioni floreali, visioni oniriche di giardini contro natura, è la costruzione naturale di un paradiso artificiale. Tropicantesimo non ha casa, è situato al di là del mondo conosciuto, tra un mitico El Dorado e un fatiscente locale che vende alcolici di sottobanco durante il Proibizionismo.”
L’impatto sonoro è la battuta lenta e inesorabile di Hugo Snachez (già passato nella Buka come Front the Cadeaux) con frammenti qualsiasi, oltre che tropicali, di pop, memorabilia e soul, canti delle lavandaie e riverberi di voci Dub, revival anni ’90 e deliri vari.
“Deliri a 45 giri, ma ne dimostrano meno di 33. E balliamo balliamo balliamo”, come recita lo slogan di un’altra loro serata.
Arrivano a milano in 9, lo spettacolo prende rigorosamente tutta la scena del ballo dall’apertura fino alle danze finali e ai saluti, minimo 5 ore e meglio questa volta che sono 9 ore.
Il trait-d’union tra tutto è la teatralità, la scenografia, i costumi e le performance queer o surreali che accompagnano Hugo ai giradischi con il suo team progressivo dinoccolato, ironico ed ‘etero friendly’, che sul palco fanno un po’ cabaret un po’ vocalist da balera, con personaggi ambigui tra cui ad esempio ultimamente ‘il Mago’ e ‘Lola Kola’.
Una messa in scena coinvolgente al punto da essere replicata al fanfulla di Roma da 5 anni, ogni due settimane, come fosse il Rocky Horror Picture Show, ogni volta più seguita e più osannata. Le connessioni con il mondo delle arti performative li portano ad essere, ormai da tre anni, la musica della festa finale del Festival di teatro di Sant’Arcangelo e l’anno scorso l’after hour di Zuma a Milano.
Citando Baudelaire:
“Ma il vero viaggiatore è chi parte per partire,
chi dice soltanto: “Andiamo” e non sa perché
come gli aerostati, a cuor leggero, senza mire,
e accetta il sortilegio che incombe su di sé.”
Violin Sisters (IND) live pres by Mitocondri
Lalitha e Nandini Muthuswamy, conosciute come le Queens of Violin o anche Violin Sisters sono tra le migliori maestre indiane, nonché sorelle, di musica classica dell’India meridionale, la musica carnatica: Karnatàk.
E’ considerata uno dei sistemi musicali più antichi del mondo, e si fa risalire addirittura al 2000 a.C. Le composizioni più antiche si basano su una scala di 22 note, mentre oggi vengono utilizzate spesso le 12 canoniche. La combinazione di queste note da origine ad un Raga, esposto progressivamente nelle frasi ascendenti e discendenti della melodia, che tende ad illustrare principalmente un’emozione estatica (Bahava) quasi esclusivamente devozionale e dedicata alle varie divinità.
Lolita e Nandini appartengono ad un’illustre famiglia di musicisti, che da quattro generazioni fa scuola. Hanno iniziato a suonare all’età di tre anni guidati dal nonno, guru con cui erano solite svegliarsi per gli esercizi di violino alle 3.30 del mattino, momento in cui la mente sembrerebbe essere più sgombra e propensa all’apprendimento. Fin da piccole hanno imparato la disciplina e il rigore che quest’arte richiede per mantenere inalterata una tradizione millenaria.
M. Lolita ha fatto il dottorato in filosofia di musica indiana all’università di Madras con uno studio comparativo tra le tecniche violiniste nella musica classica dell’India dell’Ovest e del Sud. M. Nandini ha un master in scienze dell’informazione, un altro in musica indiana e il terzo in entomusicologia.
Entrambe hanno pubblicato diversi libri e numerosi articoli sulla musica e sulla religione indiana.
Il concerto è il rituale di chiusura della festa in Cascina Torchiera;
dopo una giornata primaverile di ballo con la maratona di Tropicantesimo e una maggiore propensione alla sensibilità dell’anima e del corpo, vuole stimolare un momento di vita collettiva, legata al gioco, alla creatività, una situazione trascendentale e meditativa, che allontani la quotidianità e la routine attraverso il violino all’indiana, appoggiato col riccio sul ginocchio.