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18 Ottobre 2019

BUKA | STRIP

Steve Pepe, Marco Dionigi, Simona Beat, Rosario Gallardo

Situazione: Ex Cinema Aramis / Striptease


BUKA
℅ Ex Cinema Aramis / Striptease
via Padova 272 – Milano


22.00 – Selezione di corti a cura di SeeYouSound

22.30 – SIMONA BEAT
23.30 – STEVE PEPE live
00.30 – MARCO DIONIGI
05:00 – end

Al piano 1:
ROSARIO GALLARDO

Fb | Ra | Zero

 

Ingresso:

Presale: no-queue
15 € + dp regular

At the door:
13 € Ridotto Buka Club Members
15 € intero


Anno: 2019

(XX -12 -1994) Marco Dionigi - Alter Ego

La Buka di nuovo in via Padova 272 allo Striptease, temporaneamente a suo agio nel ri-indossare la vecchia veste di club notturno, per cui le feste potranno essere fuoriluogo ancora per poco.

 

Con Simona Beat da Roma, un pezzo della crew Tropicantesimo, il live fluttuante e contemporaneo di Steve Pepe della Hivern Discs.

Poi uno speciale dj-set di Marco Dionigi, troppo famoso e gettonato per riproporlo nel laboratorio dell’Aperiafter, lo risentiamo per la prima volta in una versione notturna dove aveva suonato nella stagione ’92-’94 quando il locale si chiamava Trance Theatre.

Al piano 1 un’area aperta e dedicata appositamente per la performance pornoestetica radicale e indipendente di Rosario Gallardo e in apertura alle 22:00 una nuova programmazione per il defunto Cinema Aramis con una selezione di corti del festival di cinema e musica SeeYouSound .

 

 

Negli spazi del defunto Cinema Aramis e Moderno degli anni 30′-70′, ex Discoteca cosmica e pogressiva degli ’80-’90, e ora definitivamente ex-Strip-Club degli anni ’00-’10, dove oggi riprovano a creare un nuovo club alcuni amici legati alla ‘comunità ursina’, a cui (anche se hanno cancellato dai muri il Saturno areografato) auguriamo prosperità e lunga vita.


 

Steve Pepe (ITA) live Hivern Disc

È il primo progetto solo di Manuel Cascone, stampato sulla prestigiosa Hivern Disc di Barcellona per la sua opera prima: Danza Moderna.

Perchè Manuel è già un personaggio noto della scena musica underground romana, che in 15 anni  ha lavorato in decine di progetti sperimentali, dal cantautorato audace e acerbo del primo Calcutta alle collettive post industriali del giro Borgata Boredom, come compositore, arrangiatore, deus-ex-machina e musicista, dalle chitarre distorte ai flauti, dalla batteria acustica al mixaggio digitale, dal montaggio video al cantato.

 

 

I due progetti più famosi sono il gruppo weird elettronico e ironico Cascao & Lady Maru,  e il gruppo concreto e analogico Nastro; ma non sarebbe underground se fosse tutto alla luce del sole, per cui in rete si trova solo una parte microscopica e frammentata di tutta la sua multiforme e prolifica attività. Steve Pepe ad esempio è un progetto che Cascone covava da anni con remix inediti e sperimentazioni live, che solo oggi ha trovato lo spazio per generare la produzione di un intero disco.

 

 

Come si legge nella presentazione, tutte le sterminate esperienze musicali di Manuel qui sono confluite ‘nel grande contenitore chiamato dance music provando a demolirne alcuni dei suoi automatismi. […] Punto di partenza è stato eliminare tutto quello che sembrava superfluo, inclusi Ableton live, campionatori, sistemi modulari, loop station, […] ecc.’.

 

 

Sono rimasti 2 drum machine e 2 sintetizzatori sincronizzati per un Live set, ripensato poi in studio con più linee melodiche di synth e di flauto per incidere le 7 tracce dell’album Danza Moderna, troppo vivo e proteico per essere classificato in un genere, che in un bell’articolo di Vice viene definito come ‘una musica da ballo che non ha più il pavimento’.

 

 

Un linguaggio musicale destrutturato, che fosse comprensibile ma senza riferimenti conosciuti, sarebbe un controsenso, solo a dirlo è già un ossimoro. Ma è l’illusione della cultura (post)moderna a cui Steve Pepe fa riferimento, il suo esercizio mentale per indurre il conato creativo.
Per divertirsi invece non c’è bisogno di seguire mentalmente la grammatica musicale, basta il linguaggio corpo, che se danza, come con Steve Pepe, ha già capito tutto.


 

Marco Dionigi (ITA) dj set

È stato il Resident e Re di casa della discoteca Alter Ego di Verona, il tempio dell’House detta allora Undergound a metà degli anni ’90 qui al Nord Italia.

Lo slow motion, cioè il ballo elettronico a battuta lenta che negli anni ’80 era di casa al Cosmic con Baldelli, negli anni ’90 si trasferì prima con Fabrice ai Lidi veneti, e poi nei club di Verona e Sirmione con Marco Dionigi.
Non è un caso che le produzioni di Baldelli oggi siano ancora curate da lui.

 

 

Baldelli negli anni ’80 al Cosmic velocizzava i dischi Afro e Wave mescolandoli all’Italo per crearne un suono originale, Marco Dionigi nei ’90 rallentava i dischi techno e progressive mescolandoli al break beat e alla elettronica punk ancora lontana anni luce dalle classifiche.

Poi quelle grandi discoteche alternative si aprirono al grande pubblico, per cui la Musica di Marco Dionigi trovò più agio nel circuito degli After Hour dove si ritrovava ancora il pubblico più allucinato e innovativo.

Da quando gli After Hour divennero illegali  l’elettronica alternativa e sperimentale trovò sempre meno spazio. (Luglio 1996 per un accordo tra Silb e Anci sostenuto in parlamento dall’immortale Giovanardi, ma ne parleremo un’altra volta…)

 

 

Come Baldelli è stato ripescato 10 anni fa, quando da Londra e Berlino arrivò l’eco della musica Cosmic come fenomeno Italiano, Dionigi è stato oggi ripescato come precursore dello SlowMotion e dell’elettronica sperimentale senza confini: House, Break Beat, Progressive, Acid Punk, non importa, l’importante è che l’artista proponga un viaggio fisico e mentale con un proprio gusto inconfondibile, unico e indipendente dalle mode.

Ieri come Domani.

 

 

Alterego 1994, Sala 2 Sperimentale, apre Dionigi e il primo disco dice così:

“Salve! Io sono… beh non importa chi sia io.

Volevo mettervi in guardia dalla musica di Marco Dionigi:
oltre ad essere oscena sotto ogni punto di vista musicale è una musica tremendamente pericolosa per la psiche mentale di ogni essere umano.

È una musica che racchiude effetti… subliminali… di ogni genere.
Quell’uomo andrebbe messo come minimo in galera, perché è un’indecenza, un’indecenza assoluta.

Lui non dovrebbe assolutamente suonare.
La sua musica è la più stronzata, la più schifezza che sia mai esistita.

Perché non si torna alla musica un po’ più carina, un po’ più meno… ‘fuori’??
Pensateci..E non ascoltate più la sua musica… mi raccomando eh?

Ciao…”


 

Simona Beat (ITA) dj set

Dal movimento e festa romana Tropicantesimo arriva in Buka Simona Beat.

A Milano i più fortunati l’hanno sentita suonare quest’anno alla domenica pomeriggio di Zuma, come ultimo atto del Circus orchestrato da Hugo Sanchez.

Dice Simona: “Nella sua accezione più comune, il significato di arte comprende ogni attività umana che porta a forme creative di espressione estetica, in virtù di abilità innate o di comportamenti derivanti dallo studio o dall’esperienza.“. Per lei tutti questi fattori convergono in un percorso istrionico e poliedrico di forme di arte molteplici a cui dedica passione e lavoro da sempre, e che da sempre sono accompagnate da un sottofondo musicale ricercato e viscerale.

Nel 2003 è partita la sua esperienza come dj funnyPam, da ‘una mente jazz, un’anima soul e un cuore funk’. L’amore per l’improvvisazione e la promiscuità dei generi l’hanno poi portata a immergersi ed esplorare come Simona Beat varie correnti musicali, per lo più con l’attitudine ‘get down’ della musica black, fino ad abbracciare mondi sperimentali in continua evoluzione, incarnati ad esempio in Tropicantesimo.


Rosario Gallardo

Un’ area riservata, pensata, allestita e curata dalla porno-attivista Rosario Gallardo per la Buka allo Striptease.

 

 

Rosario Gallardo è provocatoria e volutamente oscena, iscritta in quel panorama artistico che viene definito porno-terrorismo, o alla spagnola pornoguerriglia: l’utilizzo del corpo e della carica sessuale per rompere gli schemi sociali e le ipocrisie borghesi, mettendoci sotto il naso le contraddizioni e i paradossi dell’interdipendenza umana e delle nostre pretese di libertà.

 

Performa principalmente in circuiti antagonisti e gallerie d’arte. Ha presentato alcune delle sue idee e delle sue esperienze nel libro ‘Estasi dell’Osceno’.

Citando la prefazione di Diana J Torres (teorica del movimento): ‘…questo è femminismo, questo è senza alcun dubbio il luogo dove vive lo spirito della post-pornografia’.


h 22:00 Nuova Programmazione Cinema Aramis
a cura di See You Sound International Music Film Festival

Nato nel 2015 ed è un contenitore di attività che si espande dalla sala cinematografica e diventa una realtà attiva tutto l’anno in diversi luoghi del nostro Paese. Dalla scorsa edizione il SYS diventa “On Tour” tra Pisa, Lecce e Palermo mettendo in relazione l’arte del cinema e quella della musica grazie a proiezioni, live show, sonorizzazioni ed eventi.
Da quest’anno si sono aggiunti al tour la città di Bologna, Firenze e dal 18 al 20 ottobre la città di Milano nella sala MIC presso la Cineteca di Milano.